Che cosa puo’ fare una locomotiva abbandonata sotto un cavalcavia di un’autostrada ,incrociando le dite che nel frattempo non crolli seppellendola sotto macerie di calcestruzzo e oblio di umana fattura ?

Una locomotiva ha incrociato il mio sguardo sotto il cavalcavia dell’autostrada TO-MI altezza Santhia’/Tronzano V.se , un giorno che andavo a spasso con la mia lupa. Fu un balzo, un lampo, la immaginai muoversi e fumare e nacque a tempo di record che nemmeno la pendola recuperata che vi guarda in foto ,riusci’ a cronometrare…Oltre il freccia rossa, il mondo dell’immaginazione parti’ destinazione storia degli altri , con capotreno Topo Gigio e bigliettaio Calimero, un caleidescopio , una scacchiera , il monopoli della storia , tanti frammenti incastonati come in questo tavolo detto  COMMESSO FIORENTINO, l’arte del mosaico marmoreo che vide in Lorenzo De Medici, il mecenate che volle patrocinare l’arte paziente della bellezza da comporre su una lastra di marmo nero del Belgio:  cosi’ un  tavolo diventa lo scenario senza fine  di un mondo che viaggia su una locmotiva e che ad ogni stazione si ferma per narrare una delle tante storie dell’Italia dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri : ogni storia, un pezzo da incastrare , un luogo da ritrovare, il tempo da fermare su un tavolo: tavoli e locomotive cosi distanti , ma forse nemmeno tanto, ricongiunti con l’immaginazione della bellezza da  conservare:

Pendola recuperata , del XVII secolo Piemonte , laccatura originale in prima patina, ripulita e ricollocata come un semaforo che vuole accendersi sulla scena del tempo, il padrone che  ci vuole schiavi della fretta e tavolo detto in mosaico a COMMESSO FIORENTINO , intarsio a mosaico con tarsie in lapislazzuli e pietre di fiume scolpite e incastonate su lastra di marmo nero del Belgio  il tutto poggiato su struttura in ferro battuto e forgiato a mano.

Provenienza: tavolo orfano senza luogo di identita’ ,recuperato da discarica , ripulito e restituito alla sua dignita’ di opera d’arte.